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La morte nell'anima
| Jean-Paul Sartre
| I nazisti occupano Parigi, l'esercito francese è in rotta, la Francia, sbandata, sembra destinata a scomparire dalla carta geografica, inglobata in un Europa dominata da Hitler. Tutti si trovano improvvisamente a dover scegliere tra la vita e la morte, tra la degradazione e l'eroismo. Ne "La morte dell'anima" Jean-Paul Sartre delinea il percorso di un gruppo di intellettuali, tra cui emerge simbolicamente la figura di Mathieu. Professore di filosofia coinvolto suo malgrado nella guerra, estraneo alla sua logica così com'era stato estraneo ai valori di quella Francia che la guerra aveva voluto, Mathieu osserva con impotente lucidità la propria disperazione, lo sfacelo umano dei suoi compagni, incerto tra la pietà e il disgusto. E' un'isolata azione di guerra, a pochi giorni dall'armistizio, a dargli l'occasione del suo riscatto: dall'alto di un campanile, Mathieu, rischiando la vita, spara sui nazisti. Può così finalmente saldare il conto con se stesso, ribellarsi contro la propria impotenza e contro l'ipocrisia della società in cui aveva vissuto. Sono 15 minuti di resistenza, di rivolta, di libertà: "un'immensa rivincita".
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